D.P.R.
27 aprile 1955, n. 547 – Norme per la prevenzione degli infortuni
sul lavoro.
Art. 34. Divieti – Mezzi di estinzione – Allontanamento
dei lavoratori – c) devono essere predisposti mezzi di estinzione
idonei in rapporto alle particolari condizioni in cui possono essere
usati, in essi compresi gli apparecchi estintori portatili di primo
intervento. Detti mezzi devono essere mantenuti in efficienza e controllati
almeno una volta ogni sei mesi da personale esperto;
Art. 35. L'acqua non deve essere usata per lo spegnimento di incendi,
quando le materie con le quali verrebbe a contatto possono reagire in
modo da aumentare notevolmente di temperatura o da svolgere gas infiammabili
o nocivi.
Parimenti l'acqua, a meno che non si tratti di acqua nebulizzata, e
le altre sostanze conduttrici non devono essere usate in prossimità
di conduttori, macchine e apparecchi elettrici sotto tensione. I divieti
di cui al presente articolo devono essere resi noti al personale mediante
avvisi.
Art. 377,379,385 – Mezzi di protezione appropriati ai rischi,
idonei strumenti di protezione, idonei mezzi di difesa contro rischi
particolari.
D.M. n.5 del 20.12.1982
G.U. n. 19 del 20 gennaio 1983 – Norme tecniche e procedurali
relative agli estintori portatili d'incendio, soggetti all'approvazione
del tipo da parte del Ministero dell'interno.
Un estintore portatile è un estintore che è concepito
per essere portato ed utilizzato a mano e che, pronto all'uso, ha una
massa minore o uguale a 20Kg.
Un estintore è designato dall'agente estinguente che esso contiene.
Gli estintori attualmente si dividono in estintori ad acqua, estintori
a schiuma, estintori a polvere, estintori ad anidride carbonica, estintori
a idrocarburi alogenati
- Decreto 12 novembre 1990 Art. 4 Decorsi sedici anni dalla data di
emanazione del decreto ministeriale 20 dicembre 1982, potranno essere
utilizzati solo estintori di incendio portatili i cui prototipi siano
stati dichiarati di tipo approvato a norma dell'anzidetto provvedimento.
Decorso il suddetto termine gli estintori i cui prototipi non siano
stati approvati ai sensi del decreto ministeriale 20 dicembre 1982 dovranno
essere ritirati dall'esercizio e resi inutilizzabili a cura del propietario
o dell'esercente.
D.M. 6.3.1992 G.U.
n. 66 del 19 Marzo 1992 – Norme tecniche e procedurali per la
classificazione della capacità estinguente e per l'omologazione
degli estintori carrellati d'incendio.
Art. 2. Utilizzazione – 1. Gli estintori carrellati di incendio
da impiegarsi nelle attività soggette alle norme di prevenzione
incendi devono essere omologati.
Art. 10. Norme transitorie – 2. Decorsi tredici anni dalla data
di emanazione del presente decreto potranno essere utilizzati solo estintori
di incendio carrellati i cui prototipi siano stati omologati ai sensi
del presente decreto. Decorso il termine suddetto tutti gli estintori
carrellati i cui prototipi non siano stati omologati ai sensi del presente
decreto, dovranno essere ritirati dall'esercizio e resi inutilizzabili
a cura del produttore o dell'esercente.
UNI 9492 aprile 1989 – Estintori carrellati d'incendio. Requisiti
di costruzione e tecniche di prova. 1.2.2. estintore carrellato: estintore
trasportato su ruote di massa totale maggiore di 20Kg e contenuto di
estinguente fino a 150Kg.
D.P.R. n. 37 del
12 gennaio 1998 – Il nuovo regolamento di prevenzione incendi.
Art. 5 – Obblighi connessi con l'esercizio dell'attività.
1. Gli enti e i privati responsabili di attività soggette ai
controlli di prevenzione incendi hanno l'obbligo di mantenere in stato
di efficienza i sistemi, i dispositivi, le attrezzature e le altre misure
di sicurezza antincendio adottate e di effettuare verifiche di controllo
ed interventi di manutenzione secondo le cadenze temporali che sono
indicate dal comando nel certificato di prevenzione.
Essi provvedono, in particolare, ad assicurare un adeguata informazione
e formazione del personale dipendente sui rischi di incendio connessi
con la specifica attività, sulle misure di prevenzione e protezione
adottate, sulle precauzioni da osservare per evitare l'insorgere di
un incendio e sulle procedure da attuare in caso di incendio.
2. I controlli, le verifiche, gli interventi di manutenzione, l'informazione
e la formazione del personale, che vengono effettuati, devono essere
annotati in un apposito registro a cura dei responsabili dell'attività.
Tale registro deve essere mantenuto aggiornato e reso disponibile ai
fini dei controlli di competenza del comando.
D.M. n. 64 del
10 marzo 1998 G.U. n. 81 del 7 aprile 1998.
- Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza
nei luoghi di lavoro.
Art. 4. - Controllo e manutenzione degli impianti e delle attrezzature
antincendio
I. Gli interventi di manutenzione ed i controlli sugli impianti e sulle
attrezzature di protezione antincendio sono effettuati nel rispetto
delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti, delle norme
di buona tecnica emanate dagli organismi di normalizzazione nazionali
o europei o, in assenza di dette norme di buona tecnica, delle istruzioni
fornite dal fabbricante e/o dall'installatore.
Allegato V – Attrezzature ed impianti di estinzione degli incendi.
Allegato VI – Controlli e manutenzione sulle misure di protezione
antincendio.
Allegato VII – Informazione e formazione antincendio.
Allegato IX – Contenuti minimi dei corsi di formazione per addetti
alla prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze,
in relazione al livello di rischio dell'attività.
* UNI EN 3-1 settembre
1998 – Estintori d'incendio portatili. Denominazione, durata di
funzionamento, focolari di prova di classe A e B.
* UNI EN 3-2 settembre 1998 – Estintori d'incendio portatili.
Tenuta, prova di dielettricità, prova di costipamento, disposizioni
speciali.
* UNI EN 3 Parte 3a dicembre 1995 – Estintori d'incendio portatili.
Costruzione, resistenza alla pressione, prove meccaniche.
* UNI EN 3-4 settembre 1998 – Estintori d'incendio portatili.
Cariche, focolari minimi esigibili.
* UNI EN 3-5 settembre 1998 – Estintori d'incendio portatili.
Specifiche e prove complementari.
* N.B. Le norme
EN 3, cogenti negli altri paesi dell'Unione Europea, non sono fin qui
state recepite da parte dell'ordinamento normativo italiano, che dovrebbe
comunque renderle esecutive nel breve-medio termine. In Italia, l'omologazione
e la commercializzazione degli estintori portatili è regolamentata
dal D.M. 20 dicembre 1982 e dal D.M. 21 ottobre 2002, per cui il recepimento
delle EN3 non potrà che avvenire attraverso una modifica del
D.M. 20 dicembre 1982.
UNI 9994 marzo
1992 – Apparecchiature per estinzione incendi.
Estintori d'incendio. Manutenzione.
5. Fasi della manutenzione
5.1 Sorveglianza, misura di prevenzione atta a controllare, con costante
e particolare attenzione, l'estintore nella posizione in cui è
collocato, tramite l'effetuazione di una serie di accertamenti. La sorveglianza
può essere effettuata dal personale normalmente presente nelle
aree protette dopo aver ricevuto adeguate istruzioni.
5.2 Controllo, misura di prevenzione atta a verificare, con frequenza
almeno semestrale, l'efficenza dell'estintore, tramite l'effettuazione
di alcuni accertamenti.
Il servizio di controllo, revisione e collaudo deve essere svolto da
personale specializzato e riconosciuto.
5.3 Revisione, misura di prevenzione, di frequenza almeno pari a quella
indicata nel prospetto, atta a verificare, e rendere perfettamente efficiente
l'estintore.
Il prospetto stabilisce la frequenza di revisione, con ricarica e/o
sostituzione dell'agente estinguente secondo le seguenti scadenze:
Tipo di estintore
Tempo massimo di revisione
con sostituzione della carica
A polvere mesi
36
Ad acqua o a schiuma mesi 18
A CO2 mesi 60
Ad idrocarburi alogenati mesi 72
5.4 Collaudo,
misura di prevenzione atta a verificare, con una frequenza specificata,
la stabilità del serbatoio o della bomba dell'estintore, in quanto
facenti parte di apparecchi a pressione. Gli estintori e le bombole
di gas ausiliario che non siano che non siano già soggetti a
verifiche periodiche, devono subire un collaudo periodico ogni 6 anni,
consistente in una prova idraulica per un minuto alla pressione di 3,5
Mpa (35 bar), ad eccezione degli estintori a CO2 e delle bombole di
gas ausiliario a CO2 per i quali la pressione di prova deve essere di
25 Mpa (250 bar).
D. Lgs. 626 settembre
1994 – Salute e sicurezza dei lavoratori.
Il D.Lgs 626/94 recepisce otto direttive CEE.
Art. 1, c.1 – Il decreto prescrive misure per la tutela della
salute e per la sicurezza dei lavoratori... in tutti i settori di attività
privati o pubblici.
Capitolo 3 – L'informazione e formazione
Capitolo 6 – Titolo IV [Direttiva CEE 89/656]
UNI EN 671-1 aprile
1996 – Sistemi fissi di estinzione incendi. Sistemi equipaggiati
con tubazioni. Naspi antincendio con tubazioni semirigide.
La norma specifica i requisiti ed i metodi di prova per la costruzione
e la funzionalità dei naspi antincendio con tubazioni semirigide.
La bobina deve ruotare attorno ad un perno. La bobina è composta
da due circolari di diametro massimo non maggiore di 800mm collegati
da settori interni o da un tamburo di diametro minimo non minore di
200 mm per le tubazioni da 19 mm e 25 mm, e non minore di 280 mm per
le tubazioni da 33 mm. Il colore dei dischi della bobina deve essere
rosso.
La rotazione della bobina deve arrestarsi nel limite di un giro quando
il naspo è sottoposto alla prova di frenatura dinamica. La lunghezza
elementare non deve superare i 30 metri. La tubazione deve essere dotata
all'estremità di una lancia erogatrice che permetta le seguenti
regolazioni del getto: chiusura getto, e getto frazionato e/o getto
pieno. Il portello della cassetta deve poter aprirsi di circa 180°
per permettere lo srotolamento della tubazione in ogni direzione.
UNI EN 671-2 aprile 1996 – Sistemi fissi di estinzione incendi.
Sistemi equipaggiati con tubazioni.
Idranti a muro con tubazioni flessibili.
La norma specifica i requisiti ed i metodi di prova per la costruzione
e la funzionalità degli idranti a muro con tubazioni flessibili.
La tubazione deve essere appiattibile, il diametro nominale della tubazione
non deve essere maggiore di 52mm, la lunghezza elementare di tubazione
non deve essere maggiore di 20 metri.
La tubazione deve essere dotata all'estremità di una lancia erogatrice
che permetta le seguenti regolazioni del getto:
chuiusura getto, e getto frazionato, e/o getto pieno.
La valvola di intercettazione deve essere posizionata in modo tale che
ci siano almeno 35mm tra ogni lato della cassetta ed il diametro esterno
del volantino, si a in posizione di apertura totale che di chiusura.
Le cassette devono essere munite di portello e possono essere chiuse
con una serratura.
Le cassette dotate di serratura devono essere provviste di un dispositivo
di apertura d'emergenza che può essere protetto solo con materiali
frangibili e trasparenti.
Un dispositivo di apertura deve essere previsto per permettere l'ispezione
periodica e la manutenzione. Il dispositivo di apertura deve prevedere
la possibilità di essere munito di sigillo di sicurezza.
Resistenza alla corrosione di parti rivestite: deve superare la prova
di 240 ore in nebbia salina come specificato nella ISO 9227.
Il colore del supporto (sella salvamanichetta) della tubazione deve
essere rosso.
UNI EN 671-3 Sistemi
fissi di estinzione incendi: sistemi equipaggiati con tubazioni. Manutenzione
dei naspi antincendio con tubazioni semirigide ed idranti a muro con
tubazioni flessibili.
Controllo e verifica annuale, eseguiti da persona competente alla pressione
di rete.
Ogni 5 anni tutte le tubazioni devono essere sottoposte alla massima
pressione di esercizio come specificato nelle norme 671-1 e/o 671-2
(12 bar per un minuto primo).
UNI 10779 maggio
2002 – Impianti di estinzione incendi. Reti di idranti.
Progettazione, installazione ed esercizio.
La norma specifica i requisiti minimi da soddisfare nella progettazione,
installazione, ed esercizio degli impianti idrici antincendio permanentemente
in pressione, destinati all'alimentazione di idranti e naspi antincendio.
Gli idranti a colonna soprassuolo devono essere conformi alla UNI 9485.
Per ciascuna idrante deve essere prevista almeno una dotazione, ubicata
in prossimità dell'idrante, in apposita cassetta di contenimento,
di una lunghezza normalizzata di tubazione flessibile, completa di raccordi
e lancia di erogazione.
Gli idranti sottosuolo devono essere conformi alla UNI 9486.
Gli idranti a muro devono essere conformi alla UNI EN 671-2.
I naspi devono essere conformi alla UNI EN 671-1.
Le tubazioni flessibili devono essere conformi alla UNI EN 9487.
Per raccordi ed attacchi UNI 804, 805, 807, 808, 810, 7421.
Le legature devono essere conformi alla UNI 7422.
Direttiva 97/23/CE
(PED) del Parlamento Europeo.
La direttiva 97/23/CE del Parlamento Europeo, accolta dal Parlamento
Italiano con il Decreto Legislativo n. 93 del 25/02/2000, meglio conosciuta
come PED (Pressure Equipment Directive), è la nuova direttiva
che dal 30 Maggio 2002 governa la costruzione e il commercio di apparecchiature
a pressione in tutti gli stati membri della Comunità Europea.
Da questa data tutti gli apparecchi soggetti a pressioni superiori a
0,5 bar devono assoggettarsi a questa nuova normativa.
La normativa si applica a tutti gli apparecchi (o componenti di macchinari
o insiemi di apparecchi) in cui la pressione è la grandezza fondamentale
per la valutazione della stabilità, della sicurezza e dell'integrità
del componente. In particolare interessa i recipienti, le tubazioni,
gli accessori di sicurezza e gli elementi accessori a pressione.
La filosofia della direttiva in oggetto è quella di garantire
la sicurezza del prodotto a livello europeo.
Altri riferimenti normativi – Requisiti dei prodotti
UNI 804 luglio
1975 – Apparecchiature per estinzione incendi.
Raccordi per tubazioni flessibili.
UNI 7422 luglio
1975 – Apparecchiature per estinzione incendi.
Requisiti delle legature per tubazioni flessibili.
UNI 9485 aprile
1989 – Apparecchiature per estinzione incendi.
Idranti a colonna soprassuolo di ghisa.
UNI 9486 aprile
1989 – Apparecchiature per estinzione incendi.
Idranti sottosuolo di ghisa.
UNI 9487 aprile
1989 – Apparecchiature per estinzione incendi.
Tubazioni flessibili antincendio di DN 45 e 70 per pressioni di esercizio
fino a 1,2 Mpa. (12 bar).
UNI 9488 aprile
1989 – Apparecchiature per estinzione incendi.
Tubazioni semirigide di DN 20 e 25 per naspi antincendio.
UNI 9493 aprile
1989 – Lotta contro l'incendio.
Liquidi schiumogeni a bassa espansione. |